Succede anche, la sera, di incontrare una prova generale delle processioni per la Pasqua a Madrid, la Semana Santa.
La Spagna sta attraversando una crisi economica senza precedenti, molto più pesante dell’immagine che arriva in Italia. La nuova riforma del lavoro riporta indietro di molti anni la legislazione sul lavoro dipendente, lavoratori autonomi, banche e grandi interessi stanno invece battendo cassa al nuovo Governo grazie all’appoggio offerto in campagna elettorale.
Non passa un giorno senza una concentrazione, una manifestazione, una marcia, non passa un giorno senza che non mi convinca sempre di più che, teoricamente, sia ora più semplice lavorare e vivere in Italia che in Spagna. Quella che un tempo era una bestemmia o una battuta, sta poco a poco diventando realtà.
E la Spagna? Gli spagnoli? Come vivono? Come sempre è stato anche durante gli anni del governo socialista: aggrappandosi cecamente alla fede e alle tradizioni. E capita così di imbattersi in una delle tante prove per le processioni della Pasqua madrileña. Piedistallo in spalla, musica di banda, si continua ad andare avanti senza guardare, fidandosi solo di chi guida. Ecco, ho fatto una metafora, prima era una battuta.
Una metafora che calza tanto bene anche addosso al sud dell’Italia. Che poi è quello che ci frega: credere in una sorta di destino, aspettare che il divino ci salvi, aspettare ecco…