Paul Ryan, repubblicano e speaker della Camera dei rappresentanti, ha pubblicato su Instagram la foto che vedete qui basso, scatenando fortissime polemiche e accuse di razzismo.
Migliaia i commenti comprensibilmente incazzati fanno notare che tra le centinaia di persone ritratte, stagisti del Campidoglio, non ce ne sia uno di colore.
Ma siamo veramente davanti ad un epicfail?
Ogni messaggio politico, anche questi di storytelling, deve essere diretto a un pubblico di riferimento ben preciso, il bersaglio della comunicazione. Ed è questo pubblico che va curato, coccolato, rassicurato, fatto sorridere. Paul Ryan incarna perfettamente la visione repubblicana di fare politica: fatevi un giro sul suo portale o su “A better way“, un sito-vetrina dedicato interamente alla narrazione della sua visione politica. Un frame completo, un linguaggio coerente e rassicurante per il pubblico repubblicano. Forse non del tutto capace di slegarsi dal rispondere sul campo democratico, ma l’era Obama ha un po’ cambiato le carte in tavola.
Comunque sembra di leggere“Non pensare all’elefante”: meno Stato, meno tasse, più sicurezza.
Ora pensiamo a tutto questo, pensiamo ai movimenti come “Black Lives Matter” e alla relativa ipotizzabile “paura” della fascia di popolazione bianca e benestante. Una classe sociale che vuole essere rassicurata e che vede in un selfie di 200 persone “bianche”e di potere, perché in Campidoglio, un’immagine tranquillizzante, un “Non vi preoccupate che qui ci siamo noi, non loro. Di me, che guido questa foto ricordo, potete fidarvi”.
Ecco, forse la foto di Paul Ryan non è un epic fail, ma fa più subdolamente parte di una narrazione perfettamente coerente e diretta ad un pubblico ben preciso, il suo. Le polemiche non fanno altro che alimentare la viralità dell’operazione, che così sfonda il normale pubblico dei “followers” e raggiunge nuovi pascoli, nuovi elettori potenziali.
Si potrà essere d’accordo o si potrà gridare allo scandalo, ma il messaggio è stato fin troppo chiaro ed è arrivato a chi doveva arrivare.
PS: La narrazione repubblicana di Ryan sprizza fuori da ogni fotografia del suo canale Instagram, e la prima foto con un afroamericano è di 14 settimane fa (ma era un boy scout, quindi buono).
Valori: la famiglia
Una foto pubblicata da Speaker Paul Ryan (@speakerryan) in data:
Moderno e vicino ai suoi giovani
Grande rispetto per chi serve la nazione
Una foto pubblicata da Speaker Paul Ryan (@speakerryan) in data:
… e per chi l’ha servita, facendo diventare grande l’America
Una foto pubblicata da Speaker Paul Ryan (@speakerryan) in data:
AGGIORNAMENTO: la risposta dei Democrats
Siamo davanti quindi a una “lotta” di visioni completamente differenti. La conferma? Le risposte di deputati e senatori Democrat, velocissimi a pubblicare fotografie dei loro stagisti, fotografie all’insegna del multiculturalismo e della varietà. In piena tradizione Americana o, se vogliamo, in piena linea con il frame dei valori democratico. Ecco due esempi:
Thank you to all my hardworking #CapitolHill interns! We had a great group this summer. #BecerraSelfie pic.twitter.com/VEJIiL3UtJ
— Xavier Becerra (@RepBecerra) 18 luglio 2016
“In diversity, there is beauty and there is strength.” -Maya Angelou #DemInternSelfie @HouseDemocrats pic.twitter.com/BKBP0Axd4T
— Rep. Terri A. Sewell (@RepTerriSewell) 19 luglio 2016
Tutto secondo manuale, tutto secondo la più lineare delle narrazioni politiche. Che sui social si spostano, non nascono.