10 motivi per non trasferirsi più in Spagna

Diciamocelo chiaro e tondo: un tempo la Spagna era un luogo perfetto per iniziare a lavorare e, allo stesso tempo, divertirsi. Tutto andava bene, l’economia cresceva, i giovani neolaureati non avevano difficoltà a trovare un lavoro. Adesso, che l’equilibrio si è rotto, l’atmosfera di festa rimane ma ha assunto discutibili tratti felliniani.

L’esperimento sociale del “siamo un paese latino ma offriamo un welfare da nazione nordica” si è concluso con una crisi economica spaventosa, un cambio di governo più che previsto, l’ingresso in un periodo politico incerto che per molti assumerà tratti Tatcheriani. Si preannuncia anche un importante cambio di direzione nell’ambito dei diritti sociali tanto che, se Giordano Bruno tornasse in vita, verrebbe allegramente bruciato vivo in piena Plaza Mayor. Le corride invece? Quelle no, quelle resteranno: vuoi mica toccare le tradizioni? Sto divagando.

Cercare lavoro in Spagna non conviene più. Ecco 10 ottime ragioni, confuse ma tutte vere, che convinceranno anche l’amante più esaltato della paella.

  1. Arrivato Rajoy al potere, si preannunciano modifiche legislative su matrimonio omosessuale, adozioni da coppie gay, aborto, pillola del giorno dopo. Quasi 8 anni di riforme sociali rischiano di perdersi nel nulla.
  2. I ristoranti in Italia sono così zeppi che avranno di colpo tutti deciso di aprire anche in Spagna: solo a Madrid sono 381 i ristoranti italiani  (sono solo 76 i ristoranti francesi, 19 quelli tedeschi): addio paella e sangría, benvenuta pasta alla matricciana o pizza a la carbonara.
  3. Natale: la gente  per strada festeggia indossando delle parrucche assurde e suonando trombette. Befana: non arriva la simpatica vecchietta ma direttamente i tre Re Magi, con tanto di cammello. Baldassarre, l’unico nero, è in realtà un bianco e mal truccato.
  4. Se volete sentirvi dire tutto il giorno, continuamente e sui giornali, televisione e radio, che Alonso è il miglior pilota del mondo e che quando perde è solo colpa della Ferrari (quando invece vince è un suo grande merito), che Lorenzo è il miglior pilota del mondo che quando perde è solo colpa della sfortuna, di quella spallata di Rossi o del povero Simoncelli, che Nadal è il miglior tennista del mondo e che quando perde è solo colpa della pressione atmosferica, che la Spagna è la miglior squadra di calcio del mondo che quando perde è solo perchè “si trattava di un’amichevole”, beh, benvenuti in Spagna.
  5. Cristoforo Colombo è spagnolo. È inutile che vi sgoliate, che vi incazzate, che entriate in lunghe discussioni con il vostro collega o coinquilino: per gli spagnoli Cristoforo Colombo è di origine catalana, al massimo gallega. Fate voi: questa è la pagina di Cristoforo Colombo in Wikipedia Italia (“…nato a Genova…”), mentre questa è la pagina di Cristóbal Colón nella Wikipedia Spagnola (“…luogo d’origine incerto… dicono italiano ma dovrebbe essere catalano, gallego, portoghese o ebreo…”).
  6. Quasi un giovane spagnolo su due è senza lavoro (per la precisione il 48,9%). Trovare un’occupazione in Spagna è oramai quasi un’impresa e, se è vero che un giovane italiano può vendere la conoscenza della lingua madre, spesso paga la non perfetta padronanza dello stesso spagnolo.
  7. Se siete indignati per i tempi della burocrazia italiana in Italia, non avete idea di cosa siano i tempi della burocrazia italiana in Spagna. Carte d’identità, passaporti, legalizzazioni, registrazioni anagrafiche: la mancanza di fondi dalla Farnesina come la carenza di personale e il mancato aggiornamento tecnologico hanno trasformato la rete consolare italiana in una brutta copia di un caotico Comune di provincia.
  8. Vorreste viviere in un paese dove il mistero che avvolge la scomparsa di Ylenia Carrisi, fatto avvenuto oramai 17 anni fa, occupa ancora ore ed ore di trasmissioni televisive, anche in prima serata? Ultima, la comparsata diluita in tre settimane di Albano, Romina Power e il figlio Yari (che si autodefinisce un Sudu), ospiti d’onore su Tele5, canale punta di mediaset Spagna.
  9. In Spagna traducono tutto e pronuciano l’inglese “alla Spagnola”. Ratón al posto di mouse, computadora per computer, “Jota Be” al post del J&B, “Maicol Jota Fox” al posto di Michael J. Fox. Hot dog qui si dice “Perrito caliente“, cagnolino caldo.

    La locandina di Shining
  10. Gli ingredienti basici della cucina spagnola sono l’uovo, la patata e il pomodoro. Tutto abbondantemente fritto (nello stesso olio). Ora, sarà anche suggestivo mangiare solo tapas  durante una breve vacanza a Madrid ma, credetemi, alla lunga è terrificante. Per non parlare del caffè, quasi sempre trasparente e lunghissimo.
Ora, mi rendo conto dello scenario apocalittico che ho appena disegnato e sono cosciente della domanda “E tu allora cosa cazzo ci fai ancora lì?”. La mia risposta è solo una: “Amo questa nazione”. Ci sono affezionato nel bene e nel male, la Spagna mi ha dato un lavoro in tempi non sospetti, mi fa sorridere continuamente e mi fa fare da guida turistica praticamente ogni mese. Ma, ora come ora, iniziare qui una nuova avventura sarebbe un grande errore.
Spero di essere stato abbastanza convincente: se siete ancora convinti che la Spagna sia la vostra salvezza vi passo il link di una mia intervista sul numero di dicembre di Walk on Job.

 

 

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33 thoughts on “10 motivi per non trasferirsi più in Spagna

  • caro Lucio sul punto 3 non sono assolutamente d’accordo con te. è una questione di tradizioni, qui si usano parrucche e re magi, da noi parrucchieri e befane.
    baci dalla nostra amata madrid

    • Chechi! Grazie per condividere! Beh, se proprio vogliamo essere sinceri la parrucca colorata a Natale non è che sia proprio una tradizione: si usa a Madrid e in pochi altri posti di Spagna e solo da pochi anni… in ogni caso il post è totalmente ironico. L’unico messaggio sincero che volevo lanciare è: la Spagna non è più un paradiso. Non dico che l’Italia sia meglio, dico che se estero deve essere, meglio un paese un po’ meno “in difficoltà”.

  • Carissimo Lucio,
    Trovo il panorama che descrivi in alcuni punti dannatamente reale e agghiacciante (Rajoy e le riforme! aiuto, Colombo, Nadal e compagnia…ma per altri forse esageri un pó…bah, sarà che non vivo in Spagna ma in Catalogna ! visca el Barça, visca Catalunya!

    • Ciao Giulia, anche io vivo in Catalogna, da tanti anni ormai che la parola “visca” mi provoca uricaria!!! 😀 (modo ironic/on)

  • Vecchio, tutto meraviglioso, vivo qui da 4 anni e ti do completamente ragione…”affezionato” con una sola “z” ;), in simpatia, non te ne avere…solo che l’ articolino é cosí bello, che stona…ecco tutto. Grazie per queste fantastiche puntualizzazioni! Se ne potrebbero aggiungere anche altre, ma le piú importanti ci sono…..

    • Lotina grazie per la correzzzione 🙂 ! Potevo anche aggiungere che la parte sportiva nei telegiornali dura più della parte dedicata alle notizie! In ogni caso non è critica negativa la mia, solo qualche spunto per sorridere della nazione dove viviamo. Buona domenica!

  • Bhe Lucio hai proprio ragione…ma ne aggiungo anche io qualcuna….tipo football che lo scrivono FUTBOL????…ed una cosa che mi inorridisce ogni volta, è la carbonara alla quale aggiungiono la panna…..ORRRRORE…comunque sono d’accordo con te…anche a me fa sorridere molto Madrid …e mi ha dato quella serenità che Roma non mi ha dato in 11 anni…

  • Bhe Lucio hai proprio ragione…ma ne aggiungo anche io qualcuna….tipo football che lo scrivono FUTBOL????…ed una cosa che mi inorridisce ogni volta, è la carbonara alla quale aggiungiono la panna…..ORRRRORE…comunque sono d’accordo con te…anche a me fa sorridere molto Madrid …e mi ha dato quella serenità che Roma non mi ha dato in 11 anni…

  • Credo che fatta eccezione per l’eccessivo supporto verso i propri campioni sportivi e la questione della crisi economica, il resto dell’articolo mi sembra solo un elenco di motivazioni di scarso interesse, quasi populistico. Forse è tutto legato più alla noia per aver vissuto in una città per molto tempo che a concrete ragioni che rendono la Spagna poco interessante?!?!?

    • ciao Doz, non volevo certamente lasciare un pezzo storico all’umanità, era uno sfogo. E forse hai anche ragione tu quando parli di “troppo tempo in una città”. Comunque la vedo diversamente: la prendo come una dichiarazione di amore verso una città e nazione, con una lente da chi ci è stato un tempo. È per questo che sfocio nel populismo, le frasi d’amore sono sempre populiste. Ma poi ci si lascia 🙂

  • ma, tornando alle cose serie: amador mohedano, rosa benito e compagnia?
    quest’estate mi è capitato di vedere qualche volta la tv spagnola ed erano ovunque (anche se non ho ben capito perché… sembrava una specie di realitisciò, boh…)

  • Ciao Lucio,

    Concordo pienamente con il tuo articolo. Niente di piú vero! E sai bene, carissimo Lucio, quanto io adori questo paese, non solo perché metá della mia famiglia é spagnola, ma anche perché ci vivo da 12 anni, e conosco abbastanza bene la situazione.

    I motivi che spieghi per non venire a vivere qui sono veritieri al 100%. Soprattutto al giorno d’oggi, che non é piú come 10 anni fa, quando ancora c’era l’entusiasmo dell’entrata dell’euro e tantissimi soldi neri fatti all’epoca della dittatura e che si dovevano in qualche modo “blanquear”, investendo cosí nell’edilizia folle, che ha contribuito alla crisi spagnola. Moltissimie case vuote a prezzi ancora altissimi! (senza parlare della qualitá… qui si usa il cosidetto “pladur”, ovvero carton gesso), e dando vita a un’economia non reale…

    E se si ha bisogno delle istituzioni?… Sappiamo bene a cosa si va incontro… Con solo una visita in cancelleria consolare ci si rende conto della situazione, sempre che non si tratti di problemi inerenti alla previdenza sociale, che in questi casi o si va in Italia a risolvere il problema o dimenticatevi del problema… Perché nessuno saprá risolverlo, o meglio non c’é personale preparato.

  • Ciao Lucio,

    Per quanto si legge nel finale del tuo articolo, vuoi essere ironico con questo articolo e trasmettere che trasferirsi adesso nella Spagna non è così buono come prima e probabilmente sconsigliabile. Premetto che sono d´accordo con l´idea principale, soltanto leggendo il punto 6 sarebbe abbastanza… ma poi ti inbarchi in uno sbaraglio di punti che sinceramente non si capiscono, non almeno dal punto di vista della ironia, manca tanta, ma tanta finezza ed esattezza.

    Colombo, per esempio, non si sa 100 % sicuro dove è nato o se fu genovese, ed è giusto quello che dice la wikipedia spagnola, che era genovese ma che potrebbe anche essere stato catalano o portoghese (“han surgido múltiples hipótesis y teorías sobre sus orígenes que lo hacen catalán, gallego, portugués o judío.”). Invece qui, popolarmente, è genovese per tutti. Non so con chi hai parlato durante i tuoi anni spagnoli ma io non conosco nessun spagnolo che dica un´altra cosa. Ma nessuno.

    “Quasi 8 anni di riforme sociali rischiano di perdersi nel nulla.” Questo non so dove lo hai letto, ma non è vero, semplicemente, e premetto anche che Rajoy non mi piace nulla. Se parli di meno spese sociali, ovvio, stanno per ridurre tutto, ma non si aspettano cancellazioni di diritti. Sì qualche modifica nel aborto quando hai meno di 18 anni, non si potrà già farlo senza permesso dei genitori, e forse si cambia il nome del matrimonio omosessuale, se il Tribunale Costituzionale lo dice così… assurdo, sì, ma dire che “8 anni rischiano di perdersi nel nulla” è esageratissimo.

    Anche nello sport mi sembra che purtroppo non hai capito troppo sul carattere spagnolo reale. Qui forse soltanto Indurain o Gasol sono stati 100% amati, sono eccezioni perchè ci piace tantissimo amare al idolo sportivo quanto odiarlo. Alonso ha mille e mille di detrattori, Lorenzo è meno popolare di Pedrosa, Del Bosque ha vinto il mondiale e ci sono critiche ogni giorno perchè non si ha gicato abbastanza bene, Torres ci ha dato una euro e la metà del paese non lo sopporta più, Nadal vince e vince e ci sono persone che preferiscono Federer e dicono sciochezze nei comments dei giornali web. Siamo così, esagerati nello sport, ci piace dire che stiamo per farli 5 goal a Buffon e poi 5 minuti dopo di perdere nei rigori chiedere il licenziamento del allenatore e mezza squadra. Se poi vuoi identificare tutti gli spagnoli con gli sbruffoni del Marca e del AS, puoi farlo ma rimarrai abbastanza lontano della verità. Non è strano, perchè tutti gli italiani che ho conosciuto lo fanno, non vedono il fondo tragicomico, sarà anche colpa nostra, sono sicuro perchè non può essere casuale.

    Poi l´inglese, dai, ovviamente il livello di inglese qui è una vergogna, e si pronuncia male, siamo così ridicoli che anche quando sai dirlo bene non lo fai perchè sembra pedante. E sì, si traduce quasi tutto… fortunatamente! Non sai che triste mi sembra guardare il telegiornale italiano e sentire dire killer, privacy, welfare, blitz, spy story, hostess, bookshop… avete la lingua più bella al mondo e introducete tantissimi barbarismi fuori luogo quando ci sono parole italiane per dire lo stesso!

    “Trovare un’occupazione in Spagna è oramai quasi un’impresa”… era tutto questo, così semplice e così vero, hai ragione, la Spagna non è il miglior posto per cominciare a lavorare adesso, ed è un paese con mille difetti, ma tu hai trasmetto (sono sicuro che senza pretenderlo) un´imagine triste, provinciale e campanilista che non è vera. Almeno a me.

    Un caro saluto, e se sono stato sgradevole ti chiedo scuse

    Ps. La befana, ma dai, se non è più logico come tradizione che arrivino i tre re biblichi nel giorno della Epifania, e non una strega ¿?¿?¿? ; )
    Ps2. Sulla televisione, Telecinco, Albano, ecc, meglio se non dico niente, è un disastro

    • Bravo Jaunzuria, hai analizzato perfettamente le stupidaggini che sono scritte in questo ridicolo articolo. Io sono italiano e sinceramente non mi sento di ridicolizzare gli spagnoli su nessun campo, siamo “colorati” in quanto latini! e preferisco mille volte chi chiama un mouse ratòn che non la commessa di Milano alla Coin ieri che per indicarmi l’ascensore mi ha detto “a destra c’è il lift”!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Mi sembra molto più dignitoso difendere la propria lingua che snaturarla come facciamo noi, oltre a non dimenticare che lo spagnolo è parlato da mezzo mondo!

  • La Spagna con la crisi sta semplicemente normalizzando la propria situazione economica, diventando quello che è sempre stata, un paese periferico, privo di ricchezze e capace di crearne

  • Non capisco cosa centrino molti dei punti elencati con la crisi attualmente in corso, c’e’ un po’ di confusione palesemente. Sulla befana, beh sono tradizioni, e’ cultura, se si emigra con la pretesa di ritrovare la propria ovunque, meglio non lasciar casa. Idem per le traduzioni e l’inglese (e non e’ che in Italia, Francia e Germania siamo molto differente, per dirne alcuni). Insomma dal titolo e dall’introduzione mi aspettavo di leggere un’analisi della Spagna sotto la luce della crisi economica e degli ultimi cambiamenti politici e invece alcuni punti generici ma anche discutibilissimi, tanto che potremmo scrivere un post del genere su quasi tutti i paesi del mondo. Quello che interessa di piu’ (probabilmente) ad un giovane che voglia cambiare vita all’estero al momento credo che sia il tasso di occupazione nel proprio settore (perche’ ogni settore e’ un mercato a se’), la lingua, la cultura per quello che ne possa conoscere, che non sara’ mai esattamente uguale a quella che poi trovera’ sul luogo.

  • Non ho mai letto 10 motivi cosi banali in vita mia. Se non ti piace la Spagna.. o meglio dire, se non ti sei adattato alla vita spagnola ed il modo di pensare degli spagnoli, che CAVOLO ci sei andato a fare?? Torna in Italia che Monti e le tasse t’aspettano a braccia aperte!!

    • Carissimo Gian. Diciamo che l’ironia andrebbe messa nel conto. Nel post, che poi ha anche fatto il suo tempo, mettevo assieme considerazioni vere ed altre palesemente ironiche per rendere il tutto più digeribile. Nulla più. L’avevo scritto nel dicembre 2011 stanco di veder giovani italiani sbarcare in Spagna convinti di trovare l’Eldorado, quando non lo è più, tantomeno per il lavoro. Non lo è più rispetto a 10, 7 anni fa. Di nazioni dove espatriare ce ne sono tante dove, per il momento, ci potrebbero essere più possibilità. Io nel frattempo ho fatto il percorso contrario, sono tornato in Italia (lottando per un’offerta di lavoro), ho aperto la mia partitita iva e pago le tasse a Monti. Non so se ci resterò a lungo, ho altri criteri di valutazione, differenti magari dai tuoi. Trovi tutto leggendo i post successivi del blog, se ti interessa. Grazie per il commento!

  • Lucio, ma dimmi le tue conclusioni quindi.. sconsigli la Spagna, ok.. Tu quindi dove consigli di andare ? dove si vive bene?

  • Grazie, non voglio che piú italiani vengano a Spagna, nessuna persona deve venire perché questo paese è solo per la razza celtibera. Vai via di qui, pezzo di merda. Voi siete neri.

  • Non so se è il caso di andare in Spagna, non tanto per tutte le baggianate scritte qui sopra ma per l’unica verità, e cioè che non c’è lavoro, ma sicuramente l’Italia è messa decisamente peggio, lo si vedrà negli anni, la produzione, l’artigianato, il turismo, sta morendo tutto, e non si recupererà più… non lo dico io, andatevi a leggero lo studio fatto dalla university business school di Londra, dove danno all’Italia non più di 10 anni per diventare il nulla. Io in Spagna ci ho vissuto, si sta bene, molto meglio che da noi, anche perchè lavoro da noi non ce n’è esattamente come là. Siamo al 13% di disoccupazione (direte la metà della Spagna), ma si deve considerare la doppia crisi che la Spagna sta subendo, i posti persi in Spagna sono quasi tutti provenienti dall’immobiliare, quindi direi. Trasferitevi dove cavolo volete, chiaramente in Spagna sarà complicato, ma una certezza c’è, l’Italia tra una decina d’anni sarà più paragonabile alla Grecia che non alla Spagna.

    • Grazie Meli per saper cogliere l’ironia! E per, con il tuo commento, aiutare il post a tornare in alto sui risultati di Google! 😀

  • ampiamente ragione! io sono 10 anni che vivo in Andalucia, a Marbella, e il cambio di vita si nota totalmente!!
    Che fare? Scappare al piu’ presto finche’ si e’ in tempo, perche per come sono messe le cose prima che la situazione cambi ci vorranno decadi….per non parlare dell’atteggiamento degli spagnoli che ora ci vedono come ladri di lavoro ed opportunita…alla fine era meglio in Italia!

  • Lucio, con tutto rispetto, dei 10 motivi, ne trovo 100 per ogni città in cui sono stato…
    ho vissuto 5 anni a Barcelona, se devo dire alla gente: non andate in Spagna, ci hanno rubato Cristoforo Colombo, il mouse all’ Inghilterra e lo stesso olio per friggere… jejejeje anda ya, de verdad? jejeje….
    1- il lavoro. siamo nel 2014 e si avvertono i primi segnali positivi, io credo nella spagna e se devo puntare tra italia e spagna, punto sul toro….
    2- Il natale e la befana, io dico che Barcelona a natale è fantastica, piena di luci e colori, le vetrine e i musicisti che suonano per le strade e solo passeggiare per le vie della città se poi in bici ancor meglio, un qualcosa che ti rimane nel cuore, come un amore a prima vista…provate a partire da plaza espana fino al porto olimpico per il mare magnum e poi mi direte se ho ragione….
    3- i servizi di trasporto: ho esperienza in mezza europa, Barcelona la metro, autobus e treni funzionano alla perfezione, per orari e prezzi, una t10, 10 timbrate ed entro 90 minuti te ne vale una per cambiare metro, autobus e treno fino in prima zona ovvero anche 15 km da barcelona sempre prima zona è….per 10 euro….se vai a lavoro significa, andata e ritorno con 10 euro ci fai 5 giorni, dimmi dove trovi un vantaggio cosi?
    4- la cucina: tutte le grandi città come Londra, Parigi, Madrid, Roma, ecc… sono tutte città multietniche, dove trovi dal pakistano col kebab ai turchi, italiani con la pizza, i tailandesi col riso e anche la cucina messicana,cinese e japponese, questo ovunque e ora anche nelle città più piccole… Io adoro il kebab, la cucina messicana, la tailandese pure la cucino e di sicuro non mi nuoce, anzi ad aver tutto a disposizione è un pregio e non un difetto, la cucina spagnola la trovi ovunque se vuoi, quindi grandissima stronzata la tua….
    5- ovvio che tra discussioni di bar, tra Rafael Nadal e Valentino Rossi, ognuno spara le sue, ma anche nel paesino più sfigato del pianeta da che mondo è mondo nei bar si parla di calcio, dell’ euro, del politico maledetto e dei tempi dell’ oro….non è certo la spagna ad avere l’ esclusiva…
    6- Per chi si aspetta la spagna caliente, la gente accogliente e le ragazze facili….
    non è cosi… è da interpretare, per esempio: andalusi, dopo 2 minuti sembrate amici da una vita, per scherzo usano parole come che hijo de puta e que cabron….se siete di quelli tutti raffinati sappiate che è il loro modo di parlare, in spagna anche in tv le presentatrici usano un linguaggio molto colorato diciamo e parolacce a motore….e facile trovare una ragazza che per strada le cade il telefono e le parte un: me cago en dios….ma anche in italia le bestemmie o gratuite, io per esempio bestemmio reppando…..
    7- l’ italiano arriva in spagna e pensa di essere il bello ed elegante, si vanta dell’ eleganza e pensa gli spagnoli vestano male…io direi di farvi un giro per i negozi e vedrete abiti vintage,ragazze vestite zingaresche e ragazzi trasandati come stile, non è vestire male, solo l’ italiano mette camicia super stirata e farfallino e scarpe lucide, uscendo dall’ italia tutti sono più free, più comodi e più da vita e movimento…in italia anche per andare a 200 m si prende la macchina, a Barcelona anche il nonnino di 80 anni si fa minimo 2 km al giorno a piedri e i ragazzi tra scale, metro, bici e il resto anche 5-6 km camminando…ecco perché si vestono più comodi…fate caso: italiani sempre più con la panza, gli spagnoli anche se in faccia so bruttini, fisicamente so magri per la maggioranza….e si nota subito il culetto delle spagnole proprio per l’ attività….
    8- Trovare lavoro è difficile, adesso è più difficile avere anche i documenti, ma le scappatoie ci so sempre… Però, anche vero che, a Barcelona, non dico Spagna perché magari al sud è diverso, ma a Barcelona, se trovi anche un lavoro del cazzo, con l’ ett….anche 3 mesi di contratto ti spetta il minimo di liquidazione e dopo 6 mesi di lavoro ti danno un sussidio di altri 6 mesi…. ovvero, lavoro part-time 20 ore settimanali, 6 mesi, stipendio 450-550 euro al mese, fine contratto, sussidio altri 6 mesi 420 euro circa senza lavorare….invece il paro su 1 anno di lavoro 4 mesi quasi l’ intero stipendio e dopo diritto al sussidio…
    ora se quando vedete l’ alta disoccupazione in spagna è grave, io per esperienza vi dico che ancor prima della crisi, gli spagnoli si lamentavano, ma amici miei che avevano lavorato per anni si licenziavano e dicevano, ancora per 2 anni mi arrivano i soldi senza lavorare ed era una pacchia….eppure si lamentavano sempre, ma in italia è peggio…
    9- se andare a vivere all’ estero e la città che offre più opportunità, c’ è da dire che se non hai soldi non vai da nessuna parte, se solo i soldi poi contano, allora germania per lavapiatti puo andar bene, ma quanto resisterai? quanta angoscia? quanta merda dovrai ingoiare calcolando che lavorerai per italiani che ti sfruttano, paghi casa, spese e la tua vita la passi a lavoro, una lingua che magari non ti piace e tutto cosi grigio come il cielo e vedi che solo c’ è da ubbriacarsi per veder un po meglio la vita….questo lo considerate? Oppure la svizzera, passa a 35 km orari dove il limite è 30 ed è multa, fatti un giro per le vie alle 11 di sera e vedi cosa trovi, oltre il freddo… compra una birra in un club, poi mi dirai….
    oppure parliamo di Londra, dove spostarti è un viaggio e dove tutto è caro e la bella città diventa super stressante da vivere, se poi contiamo che difficile trovare inglesi, so tutti di colore e l’ odore nauseante della cucina nei take away che ti passa anche la voglia di mangiare….
    10- se sei italiano e vai in spagna sono 2 le cose: o fai come Lucio che trova 10 motivi del cazzo solo perché non si è adattato o ti inizi a sentire spagnolo e vedrai l’ italia che non ti appartiene più e a breve anche l’ italiano smetterai di parlare e vedrai che anche se difficile fare amicizie e che la vita diventa dura sempre più e anche con i problemi di lavoro, di cuore e il resto, nel tuo viso e nei bar la sera sempre una birretta e qualche stronzata la farai e appena avrai capito che li c’ è tanta gente come te che non ha una vita facile, ma non è morta dentro come l’ italiano oggi, senza speranze e col velo nero nell’ espressione…
    se ancora non hai capito perché la spagna? be, allora sarai rimasto italiano, perché solo un italiano che non ha capito la spagna, se non la ama e non lotta con lei anche nel male è perché ancora spera nell’ italia e allora ne spagna ne australia sarà il posto giusto….
    io il prossimo anno faccio 10 anni impoadronato e ho diritto alla cittadinanza….adios

    • Daniele, sono ironico nel post. Amo la Spagna e amo tutte le sue particolarità. Però ero ironico, e cerco di spiegarlo in ogni commento a cui rispondo 🙁

    • Ciao Daniele,
      Vivo da quasi 8 anni a Barcelona e la amo, ma sono deluso di come si sta trasformando, a tal punto che ho deciso di andare via.
      Troppi turisti, troppo smog e a Barcelona sto sempre con l’asma, troppo rumorosa, la gente è maleducata, il mio quartiere (gracia) è un pisciatoio a cielo aperto (o un cacatoio per cani), poco verde e, malgrado tutti dicono che sia bike friendly a me sembra tutto il contrario. Non sò se sono troppo critico, magari sono io che sono cambiato!

      Adeu Barcelona, ma ti continuerò ad amare!

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